La costruzione di edifici destinati al teatro e allo spettacolo ha segnato spesso il tessuto di grandi e piccole città.
Dagli anni cinquanta al volgere del primo decennio del XXI secolo, la costruzione di edifici destinati al teatro e allo spettacolo, nell’accezione più ampia del termine, ha segnato il tessuto di grandi e piccole città: da Berlino a Sidney, da Los Angeles a Roma, da Porto ad Almere.
Fin dalle origini, l’architettura del teatro ha soddisfatto funzioni specifiche, che hanno condizionato dimensioni, forma e mutue relazioni degli ambienti destinati ad accogliere gli spettatori e dei luoghi deputati alla messa in scena.
Talvolta il tentativo di affrancarsi da questi vincoli ha condotto i progettisti contemporanei ad intraprendere indagini nuove, dense di conseguenze progettuali: il volume offre una sintesi di queste vicende complesse, articolata in due sezioni complementari.
Nella parte introduttiva, vengono ripercorse le principali linee di ricerca a partire dalle sperimentazioni d’avanguardia fino alle più recenti espressioni formali.
Molti progettisti si concentrano sulla natura formale e tecnologica dell’involucro della sala teatrale, che viene svincolato dalla conformazione dell’interno e posto in relazione con il contesto. Parallelamente si assiste al tentativo
di aprire lo spazio tradizionalmente introverso della sala verso l’esterno, al moltiplicarsi dei servizi
a disposizione del pubblico, alla ricerca di una maggiore flessibilità degli ambienti che compongono il teatro. Sulla scorta di questa analisi introduttiva, la seconda parte del volume offre una selezione di sedici progetti esemplari scelti per la qualità e originalità delle soluzioni proposte elaborati durante un arco temporale compreso tra gli anni cinquanta e i giorni nostri.