Un'antologia di opere legate da un unico filo rosso: letture meditate di strutture, spazi, luoghi, cui seguono disegni puntuali, immagini a colori e in bianco e nero.
Un’antologia di opere legate da un unico filo rosso: letture meditate di strutture, spazi, luoghi, cui seguono disegni puntuali che – lavorando sul sedime degli edifici, appoggiandosi alle murature esistenti, accumulando tracce, segni, sovrapposizioni – danno vita a una sorta di recupero stratigrafico del costruito. Un impegno più da scultore che da architetto, dove il togliere e il levare, possiedono lo stesso peso del porre e del disporre. A ogni scheda si accompagna poi un saggio che non si limita alla descrizione del programma funzionale ma che, attraverso il racconto, la citazione, il confronto con architetture simili, fornisce la possibilità di una altra lettura del progetto. Un’assimilazione fra tessiture murarie e fonti narrative, fra testo lapideo e testo letterario, fra bible de pierre e bible de papier, che si fa quasi letterale. Ri-scritture che variano dalla scala interna e di dettaglio, a quella architettonica e urbana, intrise di un medesimo approccio minimale, con quel tanto di anacronistico distacco che è necessario e inevitabile per un approccio critico con il passato.