La scultura in Campania intorno alla metà del XVI secolo è dominata dalla personalità di Giovanni da Nola e degli “aiuti”, poi divenuti maestri autonomi e soci, Annibale Caccavello e Giovan Domenico D’Auria. Un’indagine critica rigorosa, congiunta alla riconsiderazione sistematica di fonti e testimonianze d’archivio, mette finalmente in luce, in una nuova prospettiva storiografica, cicli scultorei di grande valore artistico: dall’altare maggiore di San Giovanni a Carbonara a Napoli al Trofeo dei bagni di Rocca Mondragone, dall’altare della Madonna delle Grazie già in Santa Caterina a Capua ai resti della cappella di Giovanni Antonio Caracciolo nell’Annunziata di Napoli.