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Astronomia, scienza, arte e natura nell’opera di Max Ernst: quattro incontri a Milano

In occasione della mostra Max Ernst, curata da Martina Mazzotta e Jürgen Pech in corso a Palazzo Reale fino al 26 febbraio 2023, ecco il programma di incontri che si terranno a Milano nel mese di gennaio e febbraio:

GIOVEDÌ 19 GENNAIO 2023, h18.30 FONDAZIONE ROVATI, Max Ernst e l’amore surrealista

 

Mitologia antica e alchimia, fluidità di genere e temi ambientali saranno oggetto della conversazione che Martina Mazzotta, con Elio Grazioli e Stefano Salis, intratterrà con il pubblico giovedì 19 gennaio alle 18.30 alla Fondazione Luigi Rovati, in onore di Max Ernst e del magico regno dell’arte surrealista, popolato da Eros e dalle sue infinite metamorfosi.

VENERDÌ 20 GENNAIO 2023, h.21 - CIVICO PLANETARIO DI MILANO, Maximiliana - La pratica illegale dell’Astronomia, a cura di Matteo Pavesi e Fabio Peri

 

Proiezione del film di Peter Schamoni e di Le voyage dans la Lune di Georges Meliès accompagnato al pianoforte da Francesca Badalini.La grande mostra su Ernst a Palazzo Reale è l’occasione per condividere, sotto le stelle del Planetario, le suggestioni astronomiche che lo hanno ispirato. Due film, presentati e descritti da Matteo Pavesi (Cineteca Milano), e un approfondimento, a cura di Fabio Peri (Planetario di Milano), sulla figura di Ernst Willhelm Tempel astronomo “senza diploma”, la cui biografia, riscoperta e studiata da Iliazd, ha molto colpito Ernst stesso. Un omaggio all’artista, ai film, ma soprattutto al cielo stellato, dove scienza, arte e vita si incontrano e dialogano assieme.

SABATO 28 GENNAIO 2023, h.16 - ACQUARIO DI MILANO, Max Ernst e l’acquario a cura di Riccardo Venturi

 

Culture physique ou la mort qu’il vous plaira (1929) è un collage di Max Ernst in cui una donna in costume, Miss Lurline – immobile e in apnea – è immersa all’interno di un acquario quadrato circondata da alcuni pesci. Ispirandosi a un’illustrazione della rivista di scienza “La Natura” (1882), Ernst include questo collage ne La Femme 100 têtes (1929). Cosa ha rappresentato l’acquario, l’elemento liquido e la profondità dell’oceano per Ernst e per il surrealismo?

SABATO 4 FEBBRAIO 2023, h.15 - MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO, Max Ernst. Surrealismo botanico a cura di Alessandro Del Puppo

 

Nella poetica del surrealismo, tanto nell’opera teorica di André Breton quanto nella pratica di non pochi pittori è ravvisabile una particolare attenzione al mondo vegetale. L’insistenza di un autore come Max Ernst su particolari specie vegetali non è naturalmente da intendersi come un ritorno al naturalismo impressionista. È invece un dispositivo che, alla pari di molti altri scovati nel mondo dell’inconscio e del misterioso, appare in grado di raffigurare un rapporto problematico, quando non perturbante, tra l’io poetico e il mondo contemporaneo.

La Natura attraverso l’occhio dell’artista a cura di Mami Azuma

La rappresentazione della Natura ha radici molto lontane a partire dall’iconografia medica e botanica nell’antichità, un percorso dettato dal rigore scientifico nella riproduzione del soggetto. Una prospettiva ben diversa quando si tratta di una rappresentazione artistica della Natura anche quando appare molto simile al soggetto ripreso “in natura”. La simbologia degli elementi, le fonti di ispirazione, la percezione e l’elaborazione da parte dell’artista unita alla tecnica utilizzata, mettono in luce una Natura rielaborata.