Il volume intende offrire la migliore interpretazione del lavoro svolto dall'ingegnere-architetto francese Marc Mimram. Saggio introduttivo del critico Antoine Picon.
Il volume intende offrire la migliore interpretazione del lavoro svolto dall’ingegnere-architetto francese Marc Mimram (Parigi, 1955). Nel saggio introduttivo il critico Antoine Picon sottolinea come Mimram appartenga al genere raro dei progettisti capaci di fondere invenzioni strutturali e intenti espressivi propri degli architetti, ponendo le doti del calcolatore al servizio delle forme che esaltano le qualità dei materiali e interpretano con colta intelligenza le situazioni ambientali. Spesso sottomessa alle leggi della statica ma costantemente rinnovata attraverso tecnica costruttiva e modi della messa in opera è la materia che nell’opera di Mimram fonde abilmente insieme le figure di architetto e ingegnere. Negli ultimi venti anni Mimram ha realizzato una produzione rimarchevole anche per la varietà dei temi affrontati; i suoi ponti sono ormai molto noti -tra questi ricordiamo la “passerelle PSO2 a Tolosa, la “passerelle Solferino” a Parigi, il ponte tra Strasburgo e Kehl, il viadotto sulla RN 19 a Belfort- ma altrettanto meritevoli, oltre ai progetti, sono gli edifici residenziali o opere quali i piloni per le linee ad alta tensione RTE e gli impianti sportivi a Les Ulis e a Mesnil Amelot.