La prima campagna fotografica che permette di apprezzare l'opera di uno dei più grandi nomi dell'arte italiana.
Correggio si manifesta finalmente in tutta la sua potenza espressiva e nella magistrale capacità di intrecciare le figure nello spazio. Con una campagna fotografica appositamente realizzata, con scatti presi a distanza ravvicinata, lo studio dedicato al Correggio rivela la grandezza di un artista che non ha nulla da invidiare ai più grandi maestri del Rinascimento. La prefazione di Pierre Rosenberg, presidente-direttore onorario del Louvre, apre un volume che per primo in assoluto rende giustizia, con testi e immagini, a un artista che seppe liberare la pittura del proprio secolo. Vengono presi in esame tre cicli pittorici che Correggio dipinse a Parma nella seconda metà della sua vita. Opere che danno una chiara misura della sua capacità di organizzare lo spazio, intrecciare le figure in un sapiente gioco di gesti e sguardi, rappresentare il nudo con una forza paragonabile forse solo a Michelangelo. Dalla “Camera della Badessa” la cui iconografia si ispira a Diana Cacciatrice, alla cupola della chiesa benedettina di San Giovanni Evangelista, realizzata tra il 1520 e il 1524, il virtuosismo pittorico di Correggio raggiunge il culmine con la cupola dell’Assunta nel Duomo. Proprio lì si trovano “dodici figure prodigiose, tratteggiate con un’audacia inaudita, le quali si librano in modo talmente veridico, talmente prospettico, che di sicuro non è mai stato fatto niente di simile in quest’ambito”.