Le diverse declinazioni estetiche del riciclo e del riuso espresse attraverso materiali, oggetti, edifici, città e ambiente. Lo 'stato dell'arte' su un'emergenza dell'attualità per individuare possibili soluzioni e applicazioni future.
La mostra è il risultato di una ricerca di ampio raggio partita nell’autunno del 2010, che identifica le “azioni virtuose” nei campi della trasformazione del paesaggio e delle città, e nel campo della sperimentazione di strategie innovative per il “riciclaggio” del patrimonio costruito esistente. La ricerca è stata condotta attraverso progetti, esperienze, programmi con un carattere sperimentale e incline all’innovazione anche dal punto di vista espressivo, condizione necessaria per una istituzione come il maxxi che si occupa di architettura e arte contemporanea. La mostra, è divisa in due grandi aree. La prima strutturata in quattro sezioni specifiche: paesaggio, città, housing, architettura, raccoglie progetti, dati ed esperienze italiane ed internazionali. La seconda raccoglie tutte quelle esperienze che consolidano l’idea della creatività associata alla cultura del riciclaggio. Così facendo accanto a un’etica della sostenibilità si intende cercare e promuovere la ricerca di una “estetica della sostenibilità”. In concomitanza con la mostra Re-cycle, una sezione fotografica indaga alcuni aspetti connessi con il tema principale dell’esposizione attraverso il lavoro di fotografi contemporanei, italiani e stranieri. Le diverse declinazioni estetiche del riciclo e del riuso espresse attraverso materiali, oggetti, edifici, città e ambiente. Lo ‘stato dell’arte’ su un’emergenza dell’attualità per individuare possibili soluzioni e applicazioni future. Autori di diversa formazione e inclinazione sono invitati a riflettere sul concetto di riciclo da punti di vista inediti, a volte sorprendenti. Tra gli altri Aldo Bonomi, Enrico Ghezzi, Anthony Vidler e Sylvia Lavin.