Un volume che ricostruisce l'opera di Michele Sanmicheli, uno degli artefici della fusione tra la pratica costruttiva veneta e la cultura architettonica romana del Cinquecento.
I saggi raccolti nel presente volume ricostruiscono gli aspetti principali dell’opera di Michele Sanmicheli, e ne pongono in evidenza gli intrecci con il maturare della cultura del primo Cinquecento. La conoscenza dei monumenti antichi e soprattutto lo studio della “moderna” architettura romana si rivelano essere riferimenti essenziali per le scelte architettoniche operate dal Sanmicheli. Le interpretazioni dell’antico di Raffaello, Antonio da Sangallo e Sansovino rappresentano le premesse delle ricerche condotte dal veronese, che si arricchiscono poi attraverso il confronto con le coeve esperienze di Giulio Romano, del Serlio e dello stesso Sansovino a Venezia.
Ne deriva un quadro in cui si sovrappongono prospettive diverse, che consente di analizzare a fondo i capolavori di uno dei massimi architetti del Cinquecento, e di ridisegnare il complesso ambiente culturale, sociale e politico che consentì alla sua opera di affermarsi come piena espressione artistica.