La mostra e il catalogo affrontano un'unica tipologia progettuale, il piatto, nell'interpretazione di due tra più schivi e interessanti designer italiani.
Il piatto assume da tempo immemorabile una codificazione dimensionale e di uso sostanzialmente standardizzata: su tale base le varie epoche, le diverse manifatture, nonché artisti e progettisti, hanno lavorato “di dettaglio”. Ben consci di tale “stato dell’arte”, Laudani&Romanelli, collaborando con aziende leader del settore quali Bosa, Driade e Laboratorio Pesaro, si sono man mano posti i problemi della geometria, della materia, della decorazione, del colore, della memoria. Ne deriva un’indagine a 360° sul “servizio piatti” che, presentata per la prima volta al pubblico nella sua completezza, pur conservando una sostanziale coerenza di approccio, verifica le contemporanee possibilità progettuali per la cosiddetta “art de la table” e getta un ponte, oggi concettualmente importante, tra il mondo del design e quello delle arti decorative.