La rivoluzione della pittura attorno all’anno 1300 è il tema di questo libro e il giovane Giotto ne è il protagonista. Sulle tracce di questo pittore che fu il più vagabondo e internazionale forse di tutto il Medioevo, prendono vita i luoghi dell’Italia d’allora: Firenze e Roma, Assisi e Padova, nel dialogo ideale tra alcune delle più belle opere d’arte di tutti i tempi.
Ma questo libro è anche la storia del dialogo tra l’antico e il moderno, tra la classicità e il gotico. Perché Giotto seppe interpretare come nessuno il nuovo sguardo sul mondo, la moderna capacità del narrare con le immagini, il ritrovato amore per la natura. E allo stesso tempo nessuno come lui fu capace di rinsaldare il legame con quell’antichità classica così parlante nella Roma in cui lui si era formato, e di cui in questo libro si riscoprono le sopravvivenze nel paesaggio della città medievale.
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