La mostra è il risultato di un'indagine a tutto campo sulla veneratissima icona della Madonna delle Vittorie a Piazza Armerina, ritrovata nel 1348.
Particolare rilievo ha la tradizione legata a Ruggero I d’Altavilla, che al termine delle lunghe lotte per la
liberazione della Sicilia dai saraceni aveva donato alla città di Piazza Armerina il vessillo con l’icona; l’iconografia della kikkotissa, collegata con la famosa icona donata da Alessio I Comneno al monastero di Kikko a Cipro; la cultura artistica inserita in un ambito mediterraneo tra Cipro, la Puglia e la Sicilia orientale; le repliche e le derivazioni in Campania e nella stessa Sicilia, soprattutto nell’inedita Madonna dell’Alemanna a Gela. Un capitolo importante della mostra è costituito dalla diffusione del culto alimentato dalle Riforme del Quattrocento e soprattutto dagli orientamenti della Controriforma, nell’ambito della quale viene posto l’accento sulle fonti gesuitiche e francescane e sui riflessi nelle opere d’arte del Sei e Settecento, specialmente negli oggetti devozionali in argento.