Un percorso per immagini di straordinaria bellezza per scoprire le origini di un genere artistico affascinante
L’intento di David Ekserdjian è di dimostrare come,
fin dal Trecento in Italia e per tutto il Quattro e
Cinquecento, gli artisti siano stati attratti dalla
necessità di raffigurare in modo autonomo,
all’interno di composizioni più vaste, elementi
naturali e oggetti inanimati con esiti talvolta
altissimi, tali da essere assimilati a vere e proprie
nature morte ante litteram.
Attraverso una scelta accurata di cento opere, il libro
offre al lettore un percorso per immagini di
straordinaria bellezza ordinato tematicamente: fiori,
frutti e ortaggi, cibo e tavola, oggetti, scaffali e
nicchie, vanitas. Di ogni opera, riprodotta per intero
e contestualizzata attraverso una breve nota storicoartistica,
si evidenzia anche un particolare
ingrandito e puntualmente commentato della natura
morta: un vaso di fiori, una tavola imbandita, uno
scaffale colmo di libri, un’armatura preziosa. Così,
attraverso i capolavori di Gentile da Fabriano,
Leonardo, Raffaello, Van Eyck, Holbein e molti altri,
questo libro mostra quanto di più curato e raffinato
ha prodotto l’arte, preannunciando chiaramente la
nascita codificata della natura morta