Hans Sedlmayr

Nato nel 1896 a Hornstein (Austria), studia a Vienna dove si laurea nel 1923 con Julius von Schlosser. Nel 1931 pubblica un saggio che sarà considerato dalla critica il manifesto della "Jüngere Wiener Schule der Kunstgeschichte", un gruppo di giovani storici tra i quali figurano Emil Kaufmann, Karl M. Swoboda e Guido Kaschnitz-Weinberg. In questo saggio Sedlmayr fornisce la sua prima e provvisoria definizione di "analisi strutturale" dell'opera d'arte, delineando il suo progetto di saldare, partendo da un serrato confronto con l'opera di Alois Riegl, sull'antico tronco delle scienze storiche approcci derivati dalla psicologia della Gestalt, dall'analisi dei tipi psichici, come anche influenze crociane.
Nel 1934 diventa assistente di Schlosser, al quale succede nel 1936 come titolare della cattedra di storia dell'arte a Vienna.
Nel 1941 è nominato membro ordinario dell'Accademia delle Scienze Austriaca e nel 1951 è chiamato all'università di Monaco a occuparee la cattedra di storia dell'arte che prima di lui fu di Wölfflin, Pinder e Jantzen.
Nel 1958 esce il libro che costituirà uno dei passaggi più noti della sua ricerca, Verlust der Mitte (La perdita del centro).
Emerito nel 1964, si trasferisce a Salisburgo per dedicarsi all'ultimo grande progetto della sua vita, la riorganizzazione dell'Istituto di Storia dell'Arte. Muore a Salisburgo nel 1984.